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libreria ingegneria

27 Set 2017

Il mondo dei Millennials

Scritto da

Siamo noi la generazione dei Millennials, quelli nati tra il 1980 e il 2000. Quelli che oggi hanno tra i 15 e i 35 anni. Sono la generazione Y. 

Per le generazioni precedenti sono sono quelli che: "Ci vediamo su Skype?” “Si, ma prima faccio un check su Instagram e un like su Facebook”. 

In realtà è molto più complesso di così. Sono i primi ad essere cresciuti conoscendo spontaneamente i codici della comunicazione digitale. Sono nel Dna, non li hanno dovuti apprendere come la generazione X, quella precedente nata ta il 1960 e il 1980. 

Io dico che sono anche gli ultimi che si ricordano di quando la comunicazione era il campanello di casa, telefonare dalla famiglia e chiedere dell’amico o dell'amica. 

 ari

Perchè si parla di Millennials? 

Perchè sono diventati 80 milioni di individui negli Stati Uniti e hanno superato la generazione precedente.Il reddito medio per i giovani Millenials è di $ 25K, mentre i vecchi Millennials hanno un valore medio di $ 45k; solo il 21% dei Millennials è stato sposato nel 2014 rispetto al 45% dei baby boomers (nati dal 1946 al 1955) nella loro età. 1 Su 4 ha un diploma di laurea o superiore e sono la generazione più formalmente istruita.

Il 38% dei Millennials è bilingue. Secondo un report del 2014 di eMarketer, nel 2020 il totale della spesa annuale da parte dei Millennials in USA sarà di 1,4 trilioni di dollari.

Facendo io parte dei Millennials ed essendo HumanEuropeCapital un'importante Millennial Media Platform in Italia, sono numeri che ci riguardano. I Millennials rappresentano il 24% della popolazione mondiale: in Italia sono 8,6 milioni, divisi abbastanza equamente tra maschi (50,5%) e femmine (49,5%). Vivono in Centro Italia (19%), al Sud e nelle isole (39%), ma la parte più significativa è al Nord (42%).

Secondo la Deloitte University Press, i Millennials hanno "recentemente incitato a passare le altre generazioni ad angolarizzare la quota più grande del mercato del lavoro statunitense". Per la prima volta nella storia, gli individui che sono cresciuti nell'era digitale stanno introducendo nuove idee e facendo richiesta sul tipo di ambiente di lavoro in cui prosperano. Sono anche la generazione che più probabilmente può cambiare le aziende in 2-5 anni (Deloitte, 2016), le organizzazioni leader ad adottare nuovi metodi per attirare Millennials e mantenerli impegnati. I Millennials non sono facilmente "impressionate dalla pura importanza di un'impresa, della sua età, o del ronzio generale che lo circonda" (Deloitte, 2016).  Quindi le aziende che cercano di attrarre e trattenere Millennials dovrebbero investire in strumenti che promuovano una cultura forte, tra cui la trasparenza organizzativa, la tecnologia e l’attenzione per il food. 

Sempre Deloitte nel suo "The Deloitte Millennial Survey 2017" rappresenta una chart molto significativa dell'ottimismo della generazione Y riguardo al mondo dell'economia:

ottimismo 2017

Inoltre i Millennials in posizioni "Senior" nelle aziende hanno una buona visione della generazione futura (la generazione Z), pensando che skills come "creatività" e "problem solving" siano soft skills molto più importanti delle competenze IT:

skills 2017

Questi dati sono i principali che si possono trovare in rete ma noi Millennials non siamo numeri o convenzioni. Abbiamo fatto della paura la nostra forza e dell’incertezza del futuro un’opportunità: i Millennials italiani hanno fondato circa 1200 startup, un quinto del totale e il quadruplo rispetto al numero di società con prevalenza giovanile. 

Siamo la prima generazione che starà “peggio” della precedente ma sappiamo come affrontare questa criticità. Le nostre idee sono il nostro plus e ci porteranno a realizzare grandi imprese.  

 

Fonti: 

www.tsw.it

www.emarketer.com

www.ninjamarketing.it

www.italiani.coop

www2.deloitte.com

l.yimg.com

 

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Stefano Marcheselli

E' il fondatore di HumanEuropeCapital.

Laureato presso l'Università Bocconi di Milano, specializzato presso la Luiss Guido Carli a Roma, ha finito il percorso accademico presso l'Ecole de Commerce Solvay a Bruxelles.

Attualmente lavora come consulente in una consulting finanziaria a Milano.

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