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libreria ingegneria

19 Apr 2017

Scelte strategiche nella vita reale: al ristorante tra amici

Scritto da

Quante volte, in una cena tra amici, ci siamo trovati a dover decidere come pagare il conto? Quante discussioni tra i sostenitori del “dividiamo” e quelli del “ognuno paga il suo”?

Se non siete formidabili corridori o semplicemente avete un minimo di morale è il caso di tralasciare possibili soluzioni in stile “I Laureati”. Pertanto non vi resta altra scelta che individuare il miglior metodo per pagare il dovuto al ristorante.

Al di là delle abitudini sociali vigenti alle diverse latitudini, rimangono due le opzioni più comuni: dividere il conto in parti esattamente uguali o pagare solamente per ciò che si è ordinato.

Analizziamo singolarmente i due metodi.

friends

Probabilmente il più comune rimane quello di dividere in parti uguali. Tutti sappiamo però quale grande problema comporta: qualcuno dovrà pagare più di quanto ha effettivamente consumato, mentre altri potranno mangiare molto o comunque ordinare piatti più costosi a discapito degli altri.
Ancora una volta tralasciamo ragionamenti su buone maniere e abitudini sociali per una discussione più razionale e più orientata a quanto apprendiamo dalla teoria dei giochi. Supponiamo gli amici siano 6. Se tutti i commensali sono consapevoli che il conto verrà diviso in parti uguali, le loro decisioni saranno influenzate da una semplice constatazione: per ciascun euro aggiuntivo (dovuto a quantità superiori o a cibi più costosi), un commensale si troverà a pagare solo 1/6 (circa 17 centesimi di Euro). Pertanto si troverà a scegliere se aggiungere una pietanza (o scegliere quella più costosa) sapendo che di 1€ di valore dovrà pagare solo 17 centesimi. Seguendo questo ragionamento il commensale ordinerà anche quei piatti (aggiuntivi o più costosi) che, fosse stato da solo, non avrebbe richiesto. Otterrebbe infatti un bene di (supposto) valore (e quindi in un certo senso beneficio) x dovendo però pagare solo x/6.

A questo punto si aprono due scenari: o tutti applicano il ragionamento spiegato sopra, oppure qualcuno ordinerà comunque meno (o meno costose) pietanze. Nel primo caso, il prezzo che poi ciascun commensale si trova a pagare per la portata aggiuntiva (o più costosa) non sarà più x/6, ma sarà x/6+ x/6+ x/6+ x/6+ x/6+ x/6= x, ovvero esattamente il costo indicato nel menù. Il problema però è che ciascuno aveva scelto la portata solo perché il beneficio aveva come contropartita un costo diviso tra 6 commensali: probabilmente non avrebbe ordinato la portata se avesse dovuto pagare l’intero importo. Ne risulta pertanto che il costo x risulta maggiore del beneficio derivante. Per cui il primo scenario porta ad avere tutti i commensali non soddisfatti dal rapporto beneficio/ammontare della cena. Qualora invece ci siano disparità tra i commensali, qualcuno si troverebbe a dover pagare per altri, cioè coloro che hanno ordinato di più sapendo di poter dividere i costi. In questo scenario si creerebbero malumori e insoddisfazioni.

La divisione in parti uguali del conto al ristorante risulta pertanto inefficiente sia per la soddisfazione delle persone che per l’effetto sui loro portafogli.

Passiamo ora ad analizzare il caso in cui ciascuno paga la sua parte. Ovviamente il primo problema che viene evitato è quello di scaricare parte dei costi di uno sulle spalle di altri. Anche la percezione che si ha dei benefici derivanti da una portata extra o da una pietanza particolarmente costosa non è più influenzata dal dividere il conto. Ciascun commensale ordinerà solo quello che ritiene possa apportargli un beneficio in relazione alle sue preferenze (e quindi anche alla sua fame!) e al costo x, senza valutare un costo minore (x/6). Al di là di alcuni inconvenienti “pratici” che potrebbero presentarsi, come per esempio le modalità di divisione di una bottiglia di vino o di piatti condivisi, ciascuno rimarrà comunque soddisfatto in relazione al rapporto benefici cibo consumato/ spesa individuale. Inoltre, non si verificano fenomeni di free-riding e quindi nemmeno di correlati malumori.

Alcuni propongono ulteriori metodi per pagare il conto al ristorante in un gruppo di amici. Tra questi la definizione preventiva di una serie di portate tra loro “simili”, scaglioni di prezzo in base alle portate ordinate o addirittura il tiro della monetina al momento del conto per decidere se dividere o pagare singolarmente (in quest’ultimo caso si mitigherebbe l’effetto “divisione” ma si introdurrebbe il fattore probabilità e avversione/propensione al rischio).

La razionalità ci imporrebbe di preferire il pagamento singolo per avere maggiori benefici e ridurre i costi, gli appassionati amano invece lanciarsi in esercizi di stile per trovare il “sistema perfetto” in cui gli effetti negativi sono ridotti al minimo. La scelta di come pagare sarà comunque influenzata dalle abitudini sociali, dal tipo di amici e da tanti fattori decisamente non razionali, ma quello che a noi interessa sottolineare non è il sistema migliore ma il ruolo che scelte razionali e strategiche possano riguardare (ed eventualmente influenzare) aspetti apparentemente “banali” della vita quotidiana.

 

Minuti di lettura: 5

Niccolò Fiorini

Si occupa di ricerca in ambito di industria 4.0 e di trasferimento teconologico.

Ha conseguito il dottorato di Ricerca in Economia presso l'IMT - School for Advanced Studies Lucca, su tematiche di Grande Distribuzione Organizzata, commercio estero, microeconomia e politica industriale. E' appassionato di teoria dei giochi e politica internazionale.

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