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libreria giurisprudenza

Lo scopo in poche parole è di rendere l’omotransfobia un reato vero e proprio collegando la condotta (discriminatoria, di minaccia, violenza fisica o verbale, diffamazione etc.) al motivo per la quale la stessa viene messa in atto andando ad aggiungere questi comportamenti ai crimini, cosiddetti, d’odio.
I crimini d’odio, infatti, oltre ad avere una componente psicologica di solito particolarmente viscerale e ad estrinsecarsi in modo estremamente violento, risultano anche ripetibili, in astratto, all’infinito sia soggettivamente (cambiando la vittima) che oggettivamente (ripetendo la condotta) esponendo non solo il soggetto che il quel momento ne è colpito ma l’intero gruppo a cui appartiene alla possibilità di subire tali situazioni: nei crimini d’odio, infatti, non abbiamo una condotta fatta contro un soggetto per un suo comportamento ma per la sua semplice appartenenza ad un gruppo.

Pubblicato in Giurisprudenza

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