Tutti pazzi per i saldi!
“Poca spesa tanta resa” e “Ho fatto un vero affare!”
Queste le due esclamazioni che ogni persona, soprattutto la donna, dice nel momento in cui vede esposto sulla vetrina di un negozio il cartello SALDI, SCONTI, ecc., entra, esamina, prova e compra l’oggetto del desiderio agognato da mesi ed infine esce con un sorrisone stampato sul volto.
L’estate è tornata e ancora una volta ed il sole ha finito per avere l’ennesimo particolarissimo influsso sulle persone che già il buon Camus descriveva ne “L’ étranger”.
Si sono liberati infatti diversi istinti sopiti e di cui sul piano nazionale non si sentiva da un po’, almeno a mio parere, con tale risonanza e ancora di più, forse, con quella che appare come una sfida a determinate conquiste: una decisamente risalente ed una abbastanza recente o che a quanto pare non si può leggere come conquista, ancora.
Seconda parte: La crisi tricolore per punti salienti
Per parlare della crisi italiana del post 2008, non possiamo non citare una data fondamentale. L’11 dicembre del 2001 viene ufficialmente ammessa nella WTO, l’Organizzazione mondiale del commercio, la Cina. Cosa c’entra la Cina con l’Europa e l’Italia in particolare?
C’entra parecchio, in realtà…
Avevo 12 anni quando la Crisi Economica degli Stati Uniti colpì duramente il sistema paese del colosso mondiale. Ne avevo 15 quando toccò all’Italia dover resistere ad un forte attacco speculativo. Il risultato di quest’atto barbaro e meschino della finanza fu l’Austerity. Un gigantesco bagno di sangue nel quale furono coinvolte milioni di persone, alcune di loro si tolsero la vita a seguito dell’ondata di licenziamenti e fallimenti che travolse il nostro paese negli anni successivi.
La questione migranti: se la politica europea si dimostra incapace di dare risposte adeguate alla crisi
La questione più dibattuta e strumentalizzata al giorno d’oggi è la seguente: la migrazione dei popoli africani e medio-orientali è un processo gestibile e desiderabile, oppure no?
Primo punto: la feroce migrazione di questi popoli NON può essere considerata “desiderabile”, né dal punto di vista dei popoli ospitanti né a maggior ragione da quello dei popoli migranti.
Terzo appuntamento con la rubrica de "I Grandi Economisti". Quest'oggi vi parliamo di Jean-Baptiste Say, un autore molto meno conosciuto dei precedenti ma non per questo meno importante...
Jean-Baptiste Say e la "legge degli sbocchi"