Autori: 66 | Articoli: 264

 

Accedi Diventa un autore!

Login

Username *
Password *
Ricordami

Registrati

I campi contrassegnati con (*) sono obbligatori.
Nome e cognome *
Username *
Password *
Verifica password *
Email *
Verifica email *
Captcha *

Chi siamoWhere  |  L'ideale  |  GovernanceVision  |  Partner  | Autori  

libreria giurisprudenza

10 Lug 2020

Non assumerei mai gay - La condanna della Corte Europea

Scritto da

Long story short

Era il 2014 quando Rete Lenford, aveva avviato una causa nei confronti dell'Avvocato Taomina, celebre per aver ricoperto anche il ruolo di parlamentare per Forza Italia; il motivo?

In un'intervista rilasciata al programma radiofonico "La Zanzara" asseriva che non avrebbe mai assunto nel proprio studio legale una persona omosessuale.

“Se la tenga lei l’omosessualità non me ne frega niente, l’importante è che non mi stiano intorno (…). Mi danno fastidio. (…) Parlano diversamente, si vestono diversamente, si muovono diversamente, è una cosa assolutamente… eh… assolutamente insopportabile, guardi. È contro natura. Non assumerei mai gay“.

Primo grado davanti al tribunale di Bergamo, appello davanti alla Corte di Brescia ed entrambi i gradi di giudizio hanno confermato quanto il senso comune di una simile esternazione lascia intendere: una chiara discriminazione sulla base dell'orientamento sessuale in materia di lavoro ossia che non si sarebbe scelto sulla base dei meriti bensì sull'orientamento sessuale.

La corte di giustizia europea

La domanda fatta alla Corte verteva principalmente su due punti:

uno meramente procedurale legato a quella che in gergo si chiama "legittimazione attiva" ossia la capacità di stare in giudizio per Rete Lenford; la questione verteva sulla possibilità di identificare Rete Lenford come portavoce di interessi collettivi.

Il secondo legato al merito ossia se le affermazioni di Taormina sono libera espressione del pensiero o una discriminazione in ambito lavorativo seppur non collegata ad una situazione specifica.

Sono quindi state due le risposte della Corte:

la prima rispetto alla possibilità di un'associazione a chiedere un risarcimento in caso in cui l'individuo leso non sia identificabile a patto che la le dichiarazione vada a creare una situazione di discriminazione collettiva

la seconda secondo il principio, nuovo e profondo, del buon funzionamento del mercato del lavoro e che tale principio non tollera ALCUNA discriminazione in ragione dell'orientamento sessuale

equality

In conclusione?

Se il comportamento dell’Avv. Taormina non venisse sanzionato sulla base del suo disvalore sociale lo stesso avrebbe riverbero oggettivo sul mercato del lavoro inibendo le candidature delle persone omosessuali, che siano professionisti di qualità o meno, andando quindi a sbilanciare la situazione.

La libertà di espressione “non rappresenta un diritto assoluto. Il suo esercizio può comportare delle limitazioni, a condizione che queste siano previste dalla legge e rispettando il principio di proporzionalità”.

Fonte: Rete Lenford 

Human Europe Capital è un sito di lettura. I professionisti e gli appassionati di una disciplina possono pubblicare i loro studi, le loro riflessioni e i loro racconti.

È un generatore di idee e di spunti di riflessione. Gli articoli nelle materie indicate possono essere tecnici o generalisti. Per addetti ai lavori o per tutti.

Human Europe Capital siamo tutti noi uniti. Anche con pensieri e idee diverse.

Per info:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

human logo

Andrea D'Ambrosio

Classe 1992, Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere, Laureato in Giurisprudenza presso Alma Mater Studiorum.

Oggi, avvocato specializzato in diritto digitale ma prima di tutto fixer: cerco di risolvere problemi

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

inglese francese  spagnola  tedesca  portoghese  norvegese  albanese  mandarino  cantonese  giapponese  arabo  russia  coreasud  coreanord
Chi siamo | Autori