È un mondo difficile,
Lascia ai più solo le briciole.
E a coloro che fan sdegno di abbondanza,
Non resta che prestare una certa tolleranza.

L’odore della supponenza,
È sintomo di ignara incoerenza.
E tra chi non li respinge,
Forse in cuor suo soltanto finge.

Finge sdegno e compassione,
Misto ad una traccia di passione
Per coloro che meriterebbero la vita
E dinanzi trovano soltanto una salita.

Se è pur vero che risorse e tempo sono limitati,
Non esistono diritti innati.
È soltanto il caso che decide,
E dietro alle tue spalle un poco ti deride.

Ma cosa rimane di un uomo di città,
Se nel suo animo regna solo la viltà.
Cosa resta di un’intera nazione
Se non c'è più nessuna compassione.

Rimane un essere vivente,
Ai suoi simili pare un incoerente.
O forse un saggio e un luminare di ampio raggio
Che respinge l’invasore dal suo ultimo arrembaggio.

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