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libreria ingegneria

20 Nov 2017

Supereroi, di quale abbiamo bisogno oggi?

Scritto da

Qualcuno di voi ricorda Kill Bill Vol. II? Si tratta di un film del 2004 di Quentin Tarantino. E' il secondo capitolo dell'omonimo film, Vol. I . 

Nel finale, quello che viene indicato come il cattivo del film, Bill (un David Carradine versione Killer), riflette ad alta voce sui Supereroi. In particolare paragona Beatrix Kiddo (una vendicativa Uma Thurman) a Superman.

Bill si definisce un grande appassionato di fumetti, in particolare di quelli riguardanti i supereroi, perché trova che la filosofia che li circonda sia molto affascinante.

Il fumetto "dalla grafica mediocre ma dalla filosofia non soltanto eccelsa ma decisamente unica" è Superman: l'unico supereroe che nasce Superman. Il background di questi personaggi vorrebbe infatti l’impostazione supereroe - alterego: Batman è de facto Bruce Wayne; Spiderman è  de facto Peter Parker. Spiderman si sveglia al mattino Peter Parker, deve indossare un costume per diventare l’Uomoragno.

Superman è invece l'unico nel suo genere. Superman non diventa Superman, Superman è nato Superman. Il suo alterego è Clark Kent. Il costume con la grande S sul petto sono i vestiti che lo avvolgevano da bambino quando è atterrato sulla Terra. Sono quelli i suoi indumenti. Quello che indossa come Kent, l'abito da lavoro diventa il costume per mimetizzarsi tra i terrestri. Clark Kent è il modo in cui Superman ci vede. Quali sono le caratteristiche di Clark Kent? E' debole, non crede in se stesso ed è un vigliacco. Kent rappresenta la critica di Superman alla razza umana. 

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Il personaggio di Superman ha visto la prima pubblicazione nel 1938. Ora, se pensiamo alle date di apparizione e di creazione di alcuni supereroi, possiamo tracciare un parallelismo con il periodo storico in cui si trovava l'occidente al momento dell'ideazione del personaggio. 

Un personaggio nato sull'onda del primo è Batman. Appare nel 1939 come alterego di Bruce Wayne, ricchissimo uomo d'affari che, dopo aver assistito da bambino all'assassinio dei propri genitori, decide di intraprendere una personale guerra contro il crimine indossando un costume e una maschera per incutere timore negli avversari.

Superman e Batman vengono alla luce esattamente nello stesso periodo storico. Alterego o personaggio reale, serviva un uomo di tutti i giorni che facesse qualcosa di buono. Il prezzo del lavoro duro e onesto di giorno e il giustiziere silenzioso quando occorreva. Non fu proprio il momento storico, vicinissimo alla II guerra mondiale, a richiedere esempi dove la forza dovesse essere usata a fin di bene?

Il già citato Spiderman vede la luce nel 1962. Spiderman è l'alterego di Peter Parker, che nel nostro mondo reale è uno studente e si occupa di lavoricchiare per il giornale della città come fotografo. Non per niente, è l'unico che riesce a fotografare bene Spiderman. Nell'epoca degli studenti in rivolta, dei boom economici uno studente che si mette in ottica di studiare, lavorare e rigare dritto con tanto di humour americano era quello che serviva. Quindi da non stupirsi se il personaggio dopo la prima apparizione ha avuto molta fortuna. 

Negli anni si sono sviluppati Supereroi più o meno verosimili fino ad arrivare ai giorni nostri. Oramai vengono pubblicati film o fumetti che parlano di "Universi" in cui squadre di eroi combattono i cattivi di turno. Se pensiamo che siamo in un mondo dove la globalizzazione prevale, portando con sé non pochi problemi, di localizzazione e di comprensione tra i popoli, eccone spiegato a mio avviso il successo nel pubblico. L’esempio fornito dai supereroi stavolta è un modello di lavoro in “team” o “partnership”.

Gli autori di Dylan Dog, fumetto “britsh” per definizione, hanno addirittura sostituito i personaggi principali con l'ispettore Carpenter, un uomo di colore, e con Rania Rakim, la sua assistente di origini mussulmane. Molto attuale. 

Quest'ultimo esempio fornito dalla casa editrice Bonelli è la tipologia di cui necessitiamo ora. Una squadra etereogenea e interculturale capace di affrontare il mondo per un buon fine.

 

Fonti

wikipedia.org

www.lastampa.it

it.wikipedia.org

www.youtube.com

wikipedia.org

wikipedia.org

 

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Stefano Marcheselli

E' il fondatore di HumanEuropeCapital.

Laureato presso l'Università Bocconi di Milano, specializzato presso la Luiss Guido Carli a Roma, ha finito il percorso accademico presso l'Ecole de Commerce Solvay a Bruxelles.

Attualmente lavora come consulente in una consulting finanziaria a Milano.

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