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interviste

07 Ott 2019

La musica dei millennials: il viaggio dei Blue Rose

Scritto da

Grazie ad un’idea comune con l’autrice Ilaria Sironi, abbiamo sviluppato questo articolo riguardante la musica e il modo in cui viene vissuta dalla nostra generazione.

Immaginiamo di incontrare una persona che non sia di questo pianeta e che non sappia che cosa sia questa cosa chiamata musica. Come potremmo definirla? “Un rumore organizzato che ci tiene compagnia”, “quella cosa che sento il sabato sera per divertirmi”, “un modo di esprimere emozioni e pensieri che non riusciremmo a esprimere in un discorso”, “un dialogo con noi stessi che ci porta a scoprire luoghi inesplorati e a conoscere meglio noi stessi”. 

Potremmo andare avanti all’infinito: ognuno di noi ha un suo modo di percepire la musica e di descriverla. Wikipedia definisce la musica come “l'arte e la scienza dell'organizzazione dei suoni, dei rumori e dei silenzi nel corso del tempo e nello spazio”: possiamo davvero ridurre tutto a questa frase? 

In questo breve articolo, riportiamo due punti di vista: il primo è quello di un ascoltatore casuale di musica, mentre l’altro è di chi della musica ci ha fatto la sua vita.

La nostra ascoltatrice casuale si chiama Brenda, ha 22 anni e la musica nel suo mondo è tutto: tutti i sabato sera va a ballare un genere di musica diversa insieme ai suoi amici. Non importa dove, non importa chi canta: importa solo staccare la mente dalla sua vita di studentessa lavoratrice e abbandonarsi a vivere altre storie, a muoversi e divertirsi. La musica è fuga dalla realtà per lei, un luogo in cui rifugiarsi. La musica è leggerezza e spensieratezza: è Enrique Iglesias a ferragosto e Micheal Boublè a Natale. È un momento di aggregazione e condivisione, ma niente più di questo.

Cosa succede invece quando la musica diventa parte integrante della tua vita? Quando ha un richiamo talmente forte e talmente importante da condizionare la tua giornata e a modificare il tuo destino?

Per capire come la musica possa diventare passione e  un vero e proprio progetto di vita, vi raccontiamo ora la nostra seconda intervista: Sono giovanissimi e pieni di sogni e progetti e sono i componenti della Blue Rose band.

Logo Bluerose band

Il progetto ha origine da un duo acustico formato da Lorenzo e Denis, rispettivamente il chitarrista e la cantante della band, che hanno però sentito il bisogno di trasformare e ampliare il loro sogno coinvolgendo l’ex bassista Alessandro e il batterista Andrea, entrambi amici di vecchia data del duo. Negli ultimi mesi è entrato a far parte della band l’attuale bassista, Jammy. La stima che c’è fra i componenti e il loro sogno di diventare grandi è il collante che li tiene uniti e li fa crescere ogni giorno di più.

Molto giovani, certo, ma sicuri e fieri del loro percorso e dei loro progetti, i Blue Rose hanno scelto uno stile che amano definire “dirty rock”: qualcosa di grezzo, potente e ricco di feeling e groove, ma anche qualcosa di sensuale e dolce, che unito alla potenza del rock crea un genere che può essere definito un vero riassunto dei gusti di tutti i componenti. “Ognuno di noi ha uno stile differente – spiega Andrea – ma abbiamo tutti la stessa lunghezza d’onda quando si parla di dirty rock”.

I brani dei Blue Rose – composti quasi sempre da Denis e Lorenzo – raccontano di emozioni che hanno bisogno di essere urlate e di sensazioni di vita che ci creano pressioni. Stranger è il nuovo singolo della band che racconta di come ci si senta estranei in una società in cui “non c’è spazio e non c’è tempo per respirare”, in cui tutti sentiamo un vuoto interiore e sentiamo che non c’è spazio abbastanza accogliente, se non la musica. “Sento un vuoto dentro e te lo voglio urlare” non è solo un verso di Stranger, ma anche il loro sentimento nei confronti della società moderna.

Ognuno di loro ha un rapporto diverso con la musica: “Una vibrazione che ti fa pensare, senza cui la vita sarebbe un errore” ci dice Jammy, ma anche “un cocktail di emozioni, in cui è fondamentale il ritmo”, così preferisce definirla Andrea. Denis, invece, la vive come "qualcosa di essenziale quando non hai altro appiglio nelle giornate", mentre Lorenzo la definisce "la perfetta compagna di tutte le sue giornate, un modo di esprimersi differente dalle parole, che non lascia spazio a fraintendimenti". E così come la musica ha un ruolo diverso nelle loro giornate, essa ha un ruolo diverso nelle loro attuali carriere e nei sogni futuri: un counselor che vive la musica come una relazione da far funzionare al meglio, una ballerina e insegnante di danza e due sognatori che sperano in un futuro nella musica, magari insegnandola, per riuscire a lasciare il segno nelle prossime generazioni.

I progetti per i Blue Rose sono tanti e ambiziosi, così come i loro sogni: sono arrivati in finale al Factor Music Contest, hanno vinto il premio come Top Band all’AIM festival, sono stati selezionati per la 33° edizione del Festival di Sanremo e hanno già pubblicato il singolo Stranger, da cui sono nati altri progetti che ancora vogliono tenerci segreti. Suoneranno alla finale del Nice Voice Festival che si terrà il 26 ottobre al teatro Binario 7 di Monza: non potrete mancare!

Bluerose Band

Arianna Zini

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