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libreria ingegneria

05 Giu 2017

Blue Whale: bufala oppure pericolo reale?

Scritto da

Da alcuni mesi non si parla d'altro che del gioco on line e delle prove che "istigherebbero gli adolescenti al suicidio". La Polizia Postale sta coordinando tutti gli interventi a seguito delle svariate segnalazioni pervenute in riferimento al caso "Blue Whale" che, purtroppo, pare essere sbarcato anche in Italia.

Ma cos'è Blue Whale? Letteralmente, significa balena blu. Per richiamare la sorte triste della balenottera azzurra che, a un certo punto della sua vita, può decidere di spiaggiarsi e morire. E' un vero e proprio gioco dell'orrore che, in Russia, parrebbe aver già ucciso oltre 150 giovanissimi. Il gioco dura 50 giorni e con regole ben precise. Per "giocare" basterebbe scrivere un hashtag sui social network e si viene contattati da un "master" che ci elenca le sfide da affrontare.

L'argomento è balzato agli occhi di tutti anche grazie al servizio de "Le Iene" di Matteo Viviani, occasione in cui il giornalista è entrato in contatto con alcuni tra i genitori dei ragazzi deceduti.

La Polizia italiana si sta impegnando anche al fine di individuare la presenza di soggetti che inducano minorenni ad atti di autolesionismo ed al suicidio, ciò attraverso l’uso di canali social e app.

Tra le prove previste (che sono 50, una al giorno per 50 lunghi giorni) vi sono selfie in situazioni di pericolo, tagliarsi la mano ed inviare le foto al master, incidersi la parola "Yes" sulle gambe.

Alcuni hanno addirittura sostenuto che si tratti di una vera e propria bufala del web o di fake news, come riporta anche Huffington post. Ma non è così, quantomeno per la Fondazione sulle Neuroscienze BRF, la quale sostiene che "Se si pensa che un adolescente su quattro ha pensieri di suicidio, fortunatamente transitori, si comprende come questa sottomissione a un imperativo di massa agisca sui nuclei fondamentali del pensiero".

Per meglio prevenire, la Polizia ha stilato un elenco di consigli, anche per i genitori, che si possono rinvenire al link https://www.commissariatodips.it/notizie/articolo/blue-whale-consigli.html. Ne riportiamo qui alcuni.

Aumentate il dialogo sui temi della sicurezza in rete: parlate con i ragazzi di quello che i media dicono e cercate di far esprimere loro un’opinione su questo fenomeno;
• Prestate attenzione a cambiamenti repentini di rendimento scolastico, socializzazione, ritmo sonno veglia: alcuni passi prevedono di autoinfliggersi ferite, di svegliarsi alle 4,20 del mattino per vedere video horror, ascoltare musica triste.
• Se avete il sospetto che vostro figlio frequenti spazi web sulla Balena Blu-Blue Whale parlatene senza esprimere giudizi, senza drammatizzare né sminuire: può capitare che quello che agli adulti sembra “roba da ragazzi” per i ragazzi sia determinante;
• Se vostro figlio/a vi racconta che c’è un compagno/a che partecipa alla sfida Balena Blue-Blue-Whale, non esitate a comunicarlo ai genitori del ragazzo se avete un rapporto confidenziale, o alla scuola se non conoscete la famiglia; se non siete in grado di identificare con certezza il ragazzo/a in pericolo recatevi presso un ufficio di Polizia o segnalate i fatti a 
www.commissariatodips.it

Resta quindi l'invito a tenere sempre sotto controllo i canali di comunicazione, soprattutto per i giovani.

balena

Carlotta Toschi

Avvocato in Bologna, si occupa prevalentemente di diritto penale ed è cultrice di diritto europeo dell'immigrazione presso la facoltà di Giurisprudenza, università di Modena - Reggio Emilia.

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