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libreria ingegneria

31 Mag 2017

Quanto è lontana l’Omofobia da noi?

Scritto da

Spesso ci troviamo a pensare di essere in una società civile, certo, ci sono cartacce e mozziconi di sigaretta a terra ma tutto sommato, convinzioni politiche o religiose a parte, ogni soggetto si sveglia sentendosi nella potenzialità di ogni suo diritto e cresce nella potenzialità degli stessi.

Alla luce dell’appena passato 17 maggio credo sia doverosa una breve panoramica di quella che è la situazione rispetto al diritto all’ uguaglianza ovvero al diritto alla non discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale.

Il 17 maggio, infatti, è una data storica per la comunità LGB (Lesbica Gay e Bisessuale) poichè in questa stessa data, nel 1990, l’omosessualità è stata rimossa dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM): una vera e propria conquista per l’intera categoria che dopo anni di lotte è riuscita a smantellare, almeno a livello medico, quelli che erano stereotipi più che materia realmente scientifica; questa conquista, questa revisione di un fenomeno avrebbe dovuto portare a quello che altro non è se non la piena equiparazione tra soggetti eterosessuali ed omosessuali.

 

Oggi tale equiparazione, però, parrebbe non esser ancora stata raggiunta in tutti i Paesi. Basti pensare al fatto che ad oggi in 72 Paesi del mondo l’omosessualità resiste ancora come una delle fattispecie criminalizzate trovando pene dalla reclusione nei minimi a un paio di mesi, sino al massimo di una decina di anni arrivando addirittura alla pena di morte.

Diversi studi sociologici riscontrano che negli stati in cui il comportamento omosessuale risulta esser criminalizzato non si ha solo la vessazione da parte dello Stato, ma forse, ed in maniera più meschina e incisiva la violenza dei privati; lo studio associa il tutto al processo di disumanizzazione  che veniva attivato, già in altri tempi, da parte di totalitarismi già ben noti.

Un esempio che si potrebbe tranquillamente utilizzare a mio parere è il documento pubblicato nel Giugno del 2011 dal ROC Moscow Patriarchate in Strasbourg intitolato “About the right to have a critical view of homosexuality and about legitimate restrictions on the aggressive promotion of homosexuality” che si condensa sostanzialmente in un insieme di argomentazioni omofobiche attribuibili ad un gruppo di esperti basate su quelli che sono i valori tradizionali condivisi dalla Chiesa Ortodossa russa probabilmente in risposta all’ accusa da parte della Russia di promuovere aggressivamente lo stile di vita omosessuale.

A fronte di tali vessazioni legalizzate, se così le possiamo chiamare, sono ben presenti situazioni in cui nonostante il comportamento non sia criminalizzato, lo stesso, non risulta nemmeno esser in qualche modo protetto o comunque equiparato; mi riferisco ai casi in cui la dimensione relazionale dei soggetti non risulti essere in nessun modo protetta o sottoposta ad una salvaguardia.

Ad oggi, infatti, il matrimonio egualitario è stato raggiunto solo in 22 paesi mentre 28 Stati hanno riconosciuto una struttura sociale differente e creata appositamente per le coppie omosessuali./p>

 

I passi fatti avanti nel tempo non sono stati pochi, certo, ma ancora oggi in diversi stati del mondo l’omosessualità risulta essere una caratteristica che non solo modifica il trattamento di un soggetto a livello sociale ma sopratutto davanti alla legge, andando a rafforzare un’idea di Owelliana memoria per cui tutti siamo uguali ma alcuni sono più uguali di altri.

Basti pensare anche al caso Italiano.

Un anno fa infatti è stata approvata la Legge 20 maggio 2016, n. 76  conosciuta anche come Legge Cirinnà è stata sicuramente un passo avanti nell’ottenimento della parità di diritti tra coppie etero ed omosessuali mantenendo, comunque, pesanti e del tutto inutili, scalini tra l’unione civile e il matrimonio civile; oltre al discusso dovere di fedeltà, forse discusso in modo troppo superficiale e non alla luce delle reali implicazioni quali la traduzione di fedeltà in lealtà operata già diverse volte dalla Cassazione; o ancora il fatto che in caso di reato non sia prevedibile un’aggravante soggettiva in forza della natura di unito civilmente ma ad esempio essa stessa è prescritta per il coniuge; per finire con le tempistiche di scioglimento dell’unione civile confrontate con quelle di separazione e divorzio.

La situazione di civiltà, quindi, non conta solo le cartacce a terra, le bottigliette vuote nel cassonetto della carta, si deve rifare anche di questo.

Al tentativo di ottenere un trattamento eguale per tutti i soggetti di una società.

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Fonti

euractiv.com - Russia accuses EU of ‘aggressively promoting’ homosexuality

http://ilga.org/ - Maps | sexual orientation laws

Russian LGBT Network - 28.02.2012 - "Best practice" of using the concept of "traditional values" in Russia 

ROC Moscow Patriarchate in Strasbourg - About the right to have a critical view of homosexuality and about legitimate restrictions on the aggressive promotion of homosexuality

Legge 20 maggio 2016, n.76 "Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze" (G.U. n.118 del 21/05/2016)

 

 

 

 

Andrea D'Ambrosio

Classe 1992, Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere, Laureato in Giurisprudenza presso Alma Mater Studiorum.

Oggi, avvocato specializzato in diritto digitale ma prima di tutto fixer: cerco di risolvere problemi

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