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02 Lug 2018

Breve storia di Hollywood a puntate - Prima puntata

Scritto da

1) LE ORIGINI

Oggi, Hollywood è un distretto della città di Los Angeles che conta circa 300.00 abitanti – quasi tutti personaggi VIP, molto ricchi e molto famosi. È un luogo non particolarmente pittoresco, disordinato e caotico, che si stende lungo il celebre Sunset Boulevard nei pressi di Beverly Hills e Santa Monica.


All’inizio del secolo scorso, invece, Hollywood era ben altro: era il tempio in cui prendeva vita il sogno più lungo, più realistico e più redditizio che essere umano abbia mai immaginato. Il cinema.

È infatti grazie a Hollywood che la rivoluzionaria arte nata in Francia con i fratelli Louis e Auguste Lumière e lì perfezionata a breve da George Méliès, raggiunge il nuovo continente per non abbandonarlo mai più. Dopo un inizio un po’ traballante, dovuto prevalentemente (ma non solo) alla supremazia europea nel campo, l’America intuisce l’esistenza e le possibilità di meccanismi che riusciranno a trasformare il cinema in quello che oggi tutti conosciamo.
Gli studi di Thomas Edison, l’estro di registi come Edwin S. Porter e la disponibilità di un mercato potenzialmente illimitato – gli Stati Uniti dispongono all’epoca del più alto numero di sale cinematografiche pro capite del mondo – portano all’inizio degli anni Venti alla nascita di una vera e propria industria cinematografica, concetto inimmaginabile fino a pochi anni prima.

A Hollywood, il cinema diventa un’istituzione.
E il mondo inizia a inseguire quel sogno che ancora oggi può dare la gloria a chiunque abbia una buona storia da raccontare.

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2) UNA CREATURA DEI FRATELLI LUMIÈRE

Anni prima del boom di Hollywood, quel sogno nasce in Francia grazie a due fratelli che mettono a punto le prime, rudimentali tecniche di proiezione.
Auguste e Louis Lumière nascono a Besançon, vicino alla casa natale di Victor Hugo. Figli del fotografo Antoine Lumière, lavorano per lui: insieme, sperimentano alcuni miglioramenti al processo fotografico, spianando la strada all’introduzione della pellicola. Brevettano diverse tecniche, come il piatto a secco, il foro di trascinamento ed infine – il 13 febbraio 1894 – il cinematografo.

Girano il loro primo film il 19 marzo 1895: L'uscita dalle officine Lumière.
Organizzano il primo spettacolo a pagamento il 28 dicembre a Parigi e partono poi per un tour promozionale, che raggiunge Londra e New York. I loro lavori (L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, La colazione del bimbo e il primo esempio di commedia L'innaffiatore innaffiato) consentono la vendita di numerosi apparecchi e la nascita di una nuova professione: il cinematografista, versione moderna degli ambulanti che nei secoli precedenti vendevano stampe in giro per l'Europa.

Nonostante le perplessità che spingono i due fratelli a ritenere il cinema un'invenzione senza futuro e ad abbandonarlo, le immagini in movimento creano un'immediata influenza sulla cultura popolare. Ed è solo l’inizio: una proiezione di fotografie scattate in successione per dare l'illusione del movimento. Grazie però ad alcune accortezze tecniche che facilitano molto il procedimento, il metodo dei fratelli francesi si impone e cambia la storia, permettendo la nascita della fabbrica di sogni più longeva della nostra cultura.

3) GEORGE MÉLIÈS, IL MAGO DEL MONTAGGIO

All’inizio del XX secolo, mentre i fratelli Lumière abbandonano il mondo del cinema, una figura si affaccia sulla scena per contribuire in maniera determinante allo sviluppo di questo nuovo genere narrativo: Georges Méliès, il Mago.
Illusionista, scenografo e anche attore, si impone agli occhi dell’opinione pubblica per le sue innumerevoli opere e per i trucchi con cui le realizza. Ne La sparizione di una donna al Robert-Houdin (1896), Méliès interpreta un mago che trasforma una donna in uno scheletro, grazie all’uso del fermo macchina in fase di ripresa. Gira poi L’affare Dreyfus, opera tecnicamente complessa che scatena grandi polemiche per il tema trattato. Nel successivo Cenerentola, Méliès taglia ed unisce le singole inquadrature per creare un film unico, senza interruzioni, avvicinandosi per la prima volta al concetto odierno di montaggio.

Nel 1902 realizza il suo capolavoro: Viaggio nella luna. È la storia comica di un gruppo di scienziati – gli albori della fantascienza, in pratica – che a bordo di una navetta spaziale raggiungono il satellite e finiscono prigionieri dei suoi bellicosi abitanti.
Nuvole di fumo, sparizioni improvvise e demoni sono gli ingredienti di quest’opera fondamentale, che mostra al mondo le incredibili potenzialità del cinema e che ancora nel 1995 viene ricordato dal gruppo rock Smashing Pumpkins con il video del loro singolo Tonight tonight.

Nel 1938, dopo il suo ultimo film e poco apprezzato film Alla conquista del polo (1912), Méliès muore lasciandoci un’eredità incredibile: un cinema privo di confini, artefice continuo di scherzi  sempre in bilico tra fantasia e realtà.

 

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Giulia Soi

Sono nata a Roma mentre finivano gli anni '70 e – fatta eccezione per qualche anno vagabondo tra Spagna e Francia – ho sempre vissuto a Roma. Sempre nello stesso quartiere, per essere precisi.

Laureata due volte, una in Scienze della Comunicazione e l'altra in Geografia, ho iniziato a occuparmi di mass media alla Scuola di Televisione R.T.I. di Maurizio Costanzo: era il 2004 e da quel momento non ho più smesso.

Oggi sono un'autrice televisiva con all'attivo più di venti programmi per una dozzina di canali diversi, oltre che una giornalista pubblicista iscritta all'Odg del Lazio dal 2012; in generale, però, mi riconosco nella definizione di storyteller con il vizietto del web, il sogno di pubblicare un libro e una insaziabile passione per i viaggi, la musica e lo sport.

Oltre all’italiano, parlo correntemente e insegno cinque lingue, tre vive e due morte; quando la sera finisco di lavorare, divento ginnasta senza portafoglio, cantante per diletto e divoratrice patologica di serie televisive.

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