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08 Nov 2016

Clinton contro Trump: lo scontro finale

Scritto da

Manca sempre meno all’attesissimo scontro finale tra i candidati alla presidenza statunitense: durante la notte di mercoledì nove novembre, al termine del cosiddetto “supertuesday”, conosceremo l’esito di quella che è stata da molti definita la più anomala corsa alla Casa Bianca di sempre.

Ma chi sono i due maggiori sfidanti per la presidenza? In cosa consistono i loro programmi elettorali?
La lotta per diventare presidente degli USA vede schierati da un lato Donald Trump e Hillary Clinton. Il primo corre per il Partito Repubblicano: ha annunciato la propria candidatura il 16 giugno 2015, e da quel momento ha raccolto 293 319 930 dollari per la propria campagna elettorale (14 volte di più della media dei candidati). L'altra concorrente è la candidata del Partito Democratico: ha comunicato di voler correre per la presidenza il 12 aprile 2015, e da quel momento ha raccolto 717 547 995 dollari a sostegno della propria candidatura (35 volte di più della media dei candidati).
Su molti argomenti, le posizioni dei candidati si allineano alla base politica del loro partito; in altri ambiti, i confini ideologici diventano più sfumati.

 

Diritti individuali

Aborto:

  • Donald Trump: assume posizioni pro-vita e sostiene i servizi anti-aborto, risulta essere però favorevole all'aborto in caso di stupro, incesto, o in caso di rischio per la vita della madre.
  • Hillary Clinton: ritiene fortemente che sia un diritto illimitato delle donne (nell'ottobre 2015 afferma che «è una grande responsabilità decidere sul diritto di scelta delle donne»), ma non si oppone alle restrizioni degli aborti in tarda gravidanza.

Equità sociale:

  • Donald Trump: in disaccordo con una maggiore assunzione di donne e di appartenenti alle minoranze nel mondo del lavoro. Nel giugno 2016 sostiene tuttavia che «l'orientamento sessuale non è una ragione valida per licenziare i dipendenti».
  • Hillary Clinton: nel febbraio 2016 afferma di voler combattere «contro il razzismo sistematico nell'educazione e nel lavoro». Mira a conseguire l'uguaglianza sociale, in quanto per lei «l'etnia è ancora troppo influente, specialmente nel sistema giudiziario».

Diritti per i proprietari di armi:

  • Donald Trump: intende conferire diritti assoluti a chi possiede un porto d'armi, al punto che a gennaio dichiara di non voler apporre «nessun limite all'uso delle armi: salvano vite».
  • Hillary Clinton: È contro l'estensione di garanzie sull'uso delle armi, dichiarando ad ottobre di voler «rispettare il secondo emendamento, ma di chiudere le lacune giuridiche» in materia.

Pena di morte:

  • Donald Trump: la supporta, invocandola specialmente in caso di omicidio di un membro della polizia.
  • Hillary Clinton: è a favore, ma la giudica applicabile solo a un ristretto numero di casi federali.

Ambiente

EPA (Environmental Protection Agency):

  • Donald Trump: promette di smantellare questa istituzione che si occupa di tutela ambientale, in quanto ritiene che «l'EPA sta uccidendo le aziende energetiche e mille anni di uso non inquinante delle fonti fossili».
  • Hillary Clinton: al contrario del suo avversario, non reputa che la regolamentazione dell'EPA nei confronti delle aziende sia eccessivamente restrittiva, ma al contrario intende aumentare la disciplina in materia di acqua potabile e di estrazione del petrolio.

Energie rinnovabili:

  • Donald Trump: ritiene che la giusta politica da seguire sia puntare sulle fonti fossili, dunque su energia non rinnovabile, al fine di condurre al meglio lo sviluppo dell'industria e dell'economia statunitense.
  • Hillary Clinton: non prevede di abbandonare totalmente le fonti fossili, «ancora fondamentali per lo sviluppo, in particolare in alcune aree», ma intende arrivare al soddisfacimento del fabbisogno elettrico delle famiglie americane grazie alle fonti rinnovabili.

Cambiamento climatico:

  • Donald Trump: reputa che sia «una bufala» «creata per rendere le industrie statunitensi meno competitive», tanto che lo scorso ottobre dichiara di voler «focalizzarsi sulle malattie e sulla depurazione dell'acqua, non sul cambiamento climatico».
  • Hillary Clinton: prevede di contrastare il cambiamento climatico investendo «60 miliardi di dollari al fine di rendere gli USA la superpotenza a energia pulita del ventunesimo secolo».

Politica interna

Sanità:

  • Donald Trump: ritiene che l'Obamacare sia «una truffa», e in ottobre l'ha fortemente criticato, asserendo che «non funzionerà mai». Per questa ragione propone «di abrogarlo e di rimpiazzarlo»; inoltre intende «focalizzarsi sul boom del dollaro, non sulla sanità pubblica».
  • Hillary Clinton: intende sostenere l'Obamacare: «io lo migliorerò, gli altri lo abrogheranno». Prevede di implementarlo rendendo gratis le prime tre visite mediche, mentre quelle successive saranno detraibili dalle tasse.

Educazione:

  • Donald Trump: vuole fornire dei voucher alle famiglie per la scelta delle scuole, in modo da renderle più competitive.
  • Hillary Clinton: è contro l'uso di voucher, ritenendo che non rafforzino il sistema scolastico pubblico, e anzi il suo piano «è permettere ai giovani di poter frequentare il college senza incorrere in debiti».

Cambiamento climatico:

  • Donald Trump: reputa che sia «una bufala» «creata per rendere le industrie statunitensi meno competitive», tanto che lo scorso ottobre dichiara di voler «focalizzarsi sulle malattie e sulla depurazione dell'acqua, non sul cambiamento climatico».
  • Hillary Clinton: Prevede di contrastare il cambiamento climatico investendo «60 miliardi di dollari al fine di rendere gli USA la superpotenza a energia pulita del ventunesimo secolo».

Immigrazione:

  • Donald Trump: intende eliminare lo "ius soli", dunque la cittadinanza ottenuta per nascita sul suolo americano. Si è proposto di «interrompere l'immigrazione illegale, in quanto ci compromette economicamente» e di costruire un muro a spese del Messico, al fine di segnare il confine meridionale statunitense, dove ha intenzione di triplicare i controlli.
  • Hillary Clinton: desidera legalizzare la presenza degli immigrati clandestini attraverso un piano che includerà lo studio dell'inglese e il pagamento delle tasse. Vuole inasprire le pene per i datori di lavoro che assumono dipendenti presenti illegalmente negli USA, e ha votato per la costruzione di una recinzione lungo il confine messicano.

Politica economica

Tasse sul reddito:

  • Donald Trump: è in disaccordo con l'aggiungere nuove tasse che gravino sui più abbienti, proponendo un «piano audace, semplice e realizzabile in base a principi economici conservatori». A livello federale vuole creare quattro scaglioni fiscali che pagheranno lo 0%, il 10%, il 20% o il 25% sul reddito.
  • Hillary Clinton: intende aumentare le tasse sui più ricchi, aggiungendo un nuovo scaglione fiscale che prevede il pagamento di tasse pari al 43,6% su redditi maggiori di 5 milioni. Non vuole «aumentare le tasse su coloro che guadagnano meno di 250 000 dollari», perché giudica che la classe media necessiti «di maggiore crescita e correttezza».

Tasse sulle imprese:

  • Donald Trump: per le aziende suggerisce una «riduzione delle tasse dal 35% al 15%», al fine di creare posti di lavoro e di rendere il paese più competitivo a livello internazionale.
  • Hillary Clinton: propone agevolazioni per la piccola imprenditoria attraverso la semplificazione burocratica e delle modalità di accesso ai capitali; inoltre, vuole una riforma fiscale che riduca la delocalizzazione delle aziende all'estero e che stimoli gli investimenti nel paese.

Salario minimo:

  • Donald Trump: avanza l'idea di lasciar decidere i singoli stati in materia.
  • Hillary Clinton: propone di aumentare il salario minimo nazionale a 12 dollari.

Politica estera:

TTIP:

  • Donald Trump: lo scorso febbraio ha dichiarato che «il NAFTA (Nord American Free Trade Agreement) è stato il peggior trattato di sempre, ma il TTIP è di poco il secondo peggiore».
  • Hillary Clinton: sempre a febbraio 2016 asserisce anche lei di non essere a favore del NAFTA e del TTIP, ma di ritenere il libero commercio necessario per gli USA..

Aumento forze armate :

  • Donald Trump: nell'ottobre 2015 afferma di voler «aumentare i militari, ma di agire in maniera difensiva» e non offensiva nel'ambito della politica internazionale. Critica aspramente l'operato della avversaria come segretario di stato, dichiarando nel settembre 2016 che «sarei più cauto di Hillary per entrare in guerra».
  • Hillary Clinton: afferma di voler aumentare il numero di militari all'estero, portando «4 000 truppe e forze speciali in Iraq e in Siria».

ISIS:

  • Donald Trump: propone di sconfiggere definitivamente lo Stato Islamico, anche al fianco della Russia.
  • Hillary Clinton: vuole lavorare con gli stati musulmani per combattere l'ISIS, ma non intende andare contro l'Islam.

Coinvolgimento estero:

  • Donald Trump: intende ridurre le tensioni con Russia e Cina e far pagare di più gli alleati NATO, perché «gli Stati Uniti non possono permettersi di essere la polizia del mondo».
  • Hillary Clinton: non è a favore dell'isolazionismo: recentemente ha dichiarato di voler «rispondere agli attacchi cibernetici economicamente e militarmente».

Fonti:

www.fivethirtyeight.com
www.presidential-candidates.insidegov.com/
www.realclearpolitics.com
www.ontheissues.org
www.ontheissues.org
www.ontheissues.org
www.forexinfo.it
www.soldionline.it
www.diffen.com


Sofia Gori

Economia, Mercati e Istituzioni presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna. Opinionista e appassionata di arte, politica, economia, ambiente e diritti umani.

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