Autori: 66 | Articoli: 264

 

Accedi Diventa un autore!

Login

Username *
Password *
Ricordami

Registrati

I campi contrassegnati con (*) sono obbligatori.
Nome e cognome *
Username *
Password *
Verifica password *
Email *
Verifica email *
Captcha *

Chi siamoWhere  |  L'ideale  |  GovernanceVision  |  Partner  | Autori  

libreria tecnologia

19 Nov 2018

L'uomo nello spazio interstellare: quando la realtà somiglia alla fantascienza

Scritto da

Mentre noi conduciamo tranquillamente le nostre vite terrestri, la sonda spaziale della Nasa, Voyager 2, ha quasi raggiunto lo spazio interstellare, superando i confini del sistema solare. Il mese scorso, la Nasa ha reso noto che attualmente si trova a 17,7 miliardi di chilometri dalla Terra, una distanza 118 volte superiore a quella esistente tra il globo terracqueo e il Sole.



Un traguardo sorprendete per lei e per la sua gemella, Voyager 1, che c’era già riuscita nel 2012, seguendo però una traiettoria diversa.


Il Programma Voyager. Le sonde spaziali Voyager 1 e Voyager 2 sono state spedite nello spazio dalla Nasa nel 1977, nell’ambito del Programma Voyager, programma scientifico statunitense per l’esplorazione del sistema solare esterno.

Le sonde Voyager sono identiche e hanno una massa di 773 kg, di cui 105 kg sono strumenti scientifici. L’alimentazione necessaria al funzionamento degli strumenti elettrici è fornita da tre generatori termoelettrici a isotopi radioattivi alimentati da plutonio. La potenza disponibile va sempre più degradandosi, in quanto le termocoppie usate per convertire l’energia termica in energia elettrica vanno degradandosi anch’esse.

Nonostante ciò, le due sonde sono ancora in grado di elaborare lo spazio circostante e di mandare dati alla Terra. Si stima che abbiano abbastanza energia e carburante per funzionare, seppur con una potenza gradatamente minore, almeno fino al 2020, forse fino al 2025.



Voyager 1. Il lancio della sonda Voyager 1 è avvenuto il 5 settembre 1977 da Cape Canaveral a bordo di un razzo Titan IIIE, in un’orbita che le avrebbe permesso di raggiungere Giove prima della sua gemella.

L’obbiettivo principale è stato quello di studiare Giove e Saturno, i due pianeti giganti del sistema solare. La missione è stata estesa nel 1980, dopo il raggiungimento dello scopo, passando così a studiare regioni dello spazio più esterne. Nel 2012, Voyager 1 è stata la prima “creatura” dell’uomo a raggiungere lo spazio interstellare, superando l’eliopausa (zona di confine oltre l’eliosfera in cui il vento solare, ossia il campo magnetico creato dalla nostra stella, è bloccato dal mezzo interstellare).

La Voyager 1 è ancora funzionante ed è l'oggetto costruito dall'uomo più distante dalla Terra.

Alla data del 5 novembre 2018 la Voyager 1 si trovava nello spazio interstellare a una distanza di 143,811 UA (equivalenti a 19,934 ore luce o 21,513 miliardi di km) dal Sole.

Si sta allontanando dal sistema solare a una velocità di 17,004 km/s, pari a 3,587 UA all'anno.

Nel 2018 sono stati attivati dei propulsori nuovamente funzionanti dopo 37 anni di inattività che saranno in grado di estendere la missione.

Fra 30 000 anni circa, la Voyager 1 uscirà completamente dalla Nube di Oort ed entrerà nel campo di attrazione gravitazionale di un'altra stella.

La sonda si sta dirigendo in direzione della costellazione dell’Ophiuco e tra circa 38 000 anni passerà ad una distanza di circa 1,7 anni luce dalla stella Gliese 445 situata nella costellazione dell'Orsa Minore.


Voyager 2. La sonda Voyager 2 è stata spedita nello spazio dalla Nasa il 20 agosto 1977, da Cape Canaveral, a bordo di un razzo Titan III. L’orbita in cui fu immessa la sonda portò a sfiorare Giove e Saturno, come per Voyager 1, ma, a differenza di quest’ultima, durante il viaggio ci fu un “dirottamento”: i tecnici si accorsero che avrebbero potuto sfruttare un particolare allineamento dei pianeti per far arrivare Voyager 2 oltre Saturno, verso Urano e Nettuno. Ed è proprio da questo fortunato dirottamento che abbiamo ottenuto la maggior parte delle informazioni su gli ultimi pianeti del sistema solare, nonché le prime e uniche immagini di Urano e Nettuno.

La Voyager 2 è ancora funzionante ed è il secondo oggetto costruito dall'uomo più distante dalla Terra, dopo la sonda Voyager 1.

Il 5 novembre 2018 la Voyager 2 si trovava nell'elioguaina alla distanza di 119,139 UA (equivalenti a 16,514 ore luce o 17,823 miliardi di km) dal Sole.

La sonda si sta allontanando dal Sole alla velocità di 15,380 km/s, pari a 3,244 UA all'anno; la sua velocità è in leggerissimo rallentamento.

Tra circa 40.000 anni passerà a circa 1,7 anni luce dalla stella Ross 248, distante dal Sole 10,32 anni luce, situata nella costellazione di Andromeda (a quell'epoca Ross 248 sarà la stella più vicina al Sole, a circa 3 anni luce). Inoltre, tra circa 296.000 anni passerà a circa 4,3 anni luce dalla stella Sirio, distante dal Sole 8,6 anni luce.


IL VOYAGER GOLDEN RECORD. Una particolarità delle sonde gemelle Voyager è che esse contengono al loro interno il Voyager Golden Record. Questo è un disco per grammofono contenente suoni e immagini selezionati al fine di contenere le diverse varietà di vite e culture presenti sulla Terra. È concepito per poter comunicare con qualunque forma di vita extraterrestre o con la razza umana del futuro che lo troverà.

Come una bottiglia con dentro un messaggio lanciata in mezzo al mare, il Voyager Golden Record contiene la speranza dell’uomo di poter arrivare oltre la sua situazione attuale, confidando nell’esistenza di intelligenze aliene che stiano a loro volta cercando la vita nello spazio interstellare. Costituisce più un tentativo simbolico che una possibilità concreta di riuscita.

sunrise 1756274 1280


«Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, così da poter vivere fino ai vostri.»


                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Jimmy Carter, Presidente degli USA


Le sonde che hanno superato la cintura degli asteroidi. Oltre il sistema solare interno, fuori dalla cintura degli asteroidi, ad oggi, sono state spedite 9 sonde spaziali, alcune delle quali sono ancora “là furoi”.

Pioneer 10: lanciata nel 1972. L’ultimo contatto è stato registrato nel 2003. Si stima che sia attualmente a 16 miliardi di km dalla Terra.

Pioneer 11: lanciata nel 1973, ultimo contatto nel 1995. Diretta verso la costellazione Scutum, si stima che sia a 14 miliardi di km dalla Terra.

Voyager 2: lanciata nell’agosto 1977. Attualmente si trova a circa 17 miliardi di km dalla Terra in direzione della costellazione del telescopio.

Voyager 1: lanciata nel settembre 1977, viaggia verso la costellazione di Ophiuco e si trova a 21 miliardi di km dalla Terra.

Galileo: lanciata nel 1989, ha terminato la sua missione, distruggendosi, con un tuffo nell’atmosfera di Giove il 21 settembre 2003.

Odisseo: lanciata nel 1990, aveva lo scopo di esaminare il Sole i suoi poli. La missione è terminata il 30 giugno 2009.

Cassini-Huygens: lanciata nel 1997 con l’obbiettivo di studiare le lune di Saturno, termina la sua missione il 15 settembre del 2017.

New Horizons: lanciata nel 2006, è la sonda più veloce mai spedita nello spazio. Ha raccolto dati e immagini straordinari su Plutone. Attualmente si trova a 5,7 miliardi di km dalla Terra, nella cintura di Kulper, in viaggio per un incontro con la roccia spaziale 2014 MU69, che sovrebbe avvenire l’1 gennaio 2019.

Juno: lanciata ad agosto 2011. È in orbita attorno a Giove. La sua particolarità consiste nel fatto di non essere alimentata da un reattore nucleare ma da pannelli solari.

Fonti:

wikipedia.org

wikipedia.org

www.reccom.org

www.astrosurf.com

tg24.sky.it

 

Human Europe Capital è un sito di lettura. I professionisti e gli appassionati di una disciplina possono pubblicare i loro studi, le loro riflessioni e i loro racconti.

E’ un generatore di idee e di spunti di riflessione. Gli articoli nelle materie indicate possono essere tecnici o generalisti. Per addetti ai lavori o per tutti.

Human Europe Capital siamo tutti noi uniti. Anche con pensieri e idee diverse.

Per info:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

human logo

Riccardo Arceri

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Ultimi da Riccardo Arceri

inglese francese  spagnola  tedesca  portoghese  norvegese  albanese  mandarino  cantonese  giapponese  arabo  russia  coreasud  coreanord
Chi siamo | Autori