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31 Lug 2021

Ddl Zan: cosa prevede il disegno di legge arrivato al Senato e quali emendamenti sono stati proposti.

Scritto da

La proposta di legge ordinaria, comunemente conosciuta come ddl Zan, è stata presentata alla Camera dei Deputati, da Alessandro Zan ed altri relatori, il 2 maggio del 2018. Concluso l’iter di esame e discussione, il 4 novembre 2020 l’Assemblea approva un testo unificato che viene trasmesso al Senato della Repubblica il 5 novembre 2020.

Il testo, così come approvato dalla Camera dei Deputati, tratta di “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” ed è formato da 10 articoli.

Il primo articolo (“Definizioni”) tenta di dare una rilevanza legislativa, dei contorni normativi, a concetti come “orientamento sessuale”, stabilendo una differenza teorica e sostanziale tra “sesso”, “genere” e “identità di genere”. Si legge:

“a) per sesso si intende il sesso biolo­gico o anagrafico;

  1. b) per genere si intende qualunque ma­ nifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative sociali connesse al sesso;
  2. c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso sesso, o di entrambi i sessi;
  3. d) per identità di genere si intende l’i­ dentificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corri­ spondente al sesso, indipendentemente dal­ l’aver concluso un percorso di transizione”.

L’articolo 2 e l’articolo 3 recano modifiche rispettivamente all’art. 604-bis (“Propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa”) e 604-ter (“Circostanza aggravante”) del codice penale, aggiungendo le discriminazioni fondate sui motivi di cui al titolo del disegno.

L’articolo 4 si propone di tutelare la libertà di pensiero e convincimento personale, salvo che non costituiscano un pericolo all’altrui incolumità.

L’articolo 5 reca modifiche al D.L. n. 122/1993 (“Misure urgenti in tema di discriminazione, raziale, etnica e religiosa”) e l’articolo 6 modifica l’art. 90-quater del codice di procedura penale, armonizzando il sistema normativo alla luce delle modifiche arrecate al codice penale di cui sopra.

Viene riconosciuta, il 17 maggio, la Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia (art. 7); nell’ambito di questo articolo viene stabilito che le scuole, nonché le altre amministrazioni pubbliche, provvedono alle attività di educazione alla tolleranza e non discriminazione, nei limiti delle risorse disponibili.

L’articolo 8 modifica il D.lgs. n. 215/2003 in materia di prevenzione e contrasto delle discriminazioni e l’articolo 9 modifica la normativa in materia di centri contro le discriminazioni motivate dall’orientamento sessuale o dall’identità di genere.

Infine, l’articolo 10 tratta delle rilevazioni statistiche che devono essere effettuate dall’Istat, sentito l’Osservatorio per la sicurezza contro le discriminazioni, con cadenza almeno triennale, al fine di rilevare opinioni, discriminazioni e violenze subite e le caratteristiche dei soggetti a rischio.

Quello che abbiamo appena descritto è il contenuto sommario del disegno di legge Zan, così come arrivato al Senato della Repubblica (vedi testo integrale             https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/356433.pdf ).

Niente di particolarmente eclatante, rilevante o compromettente per il singolo cittadino non toccato direttamente da certe discriminazioni, tanto che fino a qualche mese fa non se ne sentiva parlare (ricordiamo che la proposta è stata presentata all’inizio del 2018!). Eppure, ora sembra attirare l’attenzione di tutti: tutti ne vogliono parlare, tutti lo usano come fonte d’ispirazione per esprimere un’idea piuttosto che un’altra, tutti ne cavalcano l’onda per fare “politica” in televisione e sui social network.

Uscito senza particolare clamore dalla Camera dei Deputati, seguendo il consueto iter di approvazione delle leggi ordinarie, il disegno di legge Zan arriva a Palazzo Madama e inizia far parlare di sé sempre di più.

È proprio nei giorni scorsi, infatti, che è stato sommerso dagli emendamenti richiesti dai senatori, tanto da rendere probabilmente necessario uno slittamento della ridiscussione in assemblea a settembre.

La calendarizzazione di luglio 2021, infatti, forse non riuscirà ad essere rispettata, essendo più di mille le modifiche proposte: 700 dalla Lega, 134 da Forza Italia, 127 da Fratelli d’Italia, 80 da Paola Binetti (UdC) e 4 persino da Italia Viva. Dunque, non solo ostruzionismo spropositato da parte del centro destra, ma anche da parte di altre forze politiche.

Le modifiche richieste riguardano soprattutto la ridefinizione degli articoli 1, 4 e 7: libertà di espressione, salva idea e gender nelle scuole.

A tal proposito, Enrico Letta ha dichiarato che però non ci sarà nessun cambio di idea e nessun negoziato con Salvini e che il testo stabilito alla Camera rimane il migliore.

Il ddl Zan sembra dover rimanere fermo ancora per un po’, rischiando di non vedere un esito molto presto, o forse mai; si procede verso la campagna elettorale delle amministrative, la crociata ostruzionistica del centro destra appesantisce la procedura, e, per il momento, sono altri i decreti che hanno la priorità di essere discussi in quanto in scadenza (D.L. sostegni bis, D.L. recovery, D.L. sulla cybersecurity).

ddl zan

Proposta di legge originaria: http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.569.18PDL0012340.pdf

Disegno arrivato in Senato: https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/356433.pdf

FONTI

https://www.camera.it/leg18/126?tab=1&leg=18&idDocumento=569&sede=&tipo=

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/07/20/ddl-zan-oltre-1000-emendamenti-700-solo-della-lega-e-la-legge-sparisce-dal-calendario-di-luglio-si-va-verso-il-rinvio-a-settembre/6267637/

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2021/07/19/incognita-emendamenti-arriva-il-giorno-della-verita-per-il-ddl-zan_8f2eeda2-e8d4-4d5b-9a58-350dfc22ebfa.html

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Stefano Marcheselli

E' il fondatore di HumanEuropeCapital.

Laureato presso l'Università Bocconi di Milano, specializzato presso la Luiss Guido Carli a Roma, ha finito il percorso accademico presso l'Ecole de Commerce Solvay a Bruxelles.

Attualmente lavora come consulente in una consulting finanziaria a Milano.

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