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libreria ingegneria

25 Lug 2017

Serie tv: hobby, perdita di tempo o nuove opere-mondo?

Scritto da

Se durante il Risorgimento italiano il romanzo epistolare “Le ultime lettere di Jacopo Ortis” fu in grado di infiammare gli animi di molti giovani, fra cui anche Giuseppe Mazzini, oggi è molto difficile trovare un’opera che potrebbe suscitare le stesse emozioni in una larga parte della popolazione.

Questo compito è poco a poco passato alla televisione ed ora è quasi completamente in mano alle serie tv, che infatti negli ultimi anni hanno conosciuto un notevolissimo impulso, con il conseguente sviluppo delle numerose piattaforme che ne favoriscono la distribuzione.

Si tratta di un impoverimento culturale della nostra generazione oppure è un segno che la cultura stessa è in grado di adattarsi ai tempi, in modo tale da non venir mai dimenticata?

Dal frammento 63 (ex Atheneo) di Clearco, filosofo del Peripato vissuto tra il IV ed il III secolo a.C., apprendiamo che era tradizione durante i simposi che i partecipanti declamassero versi di vari poeti inerenti lo stesso argomento oppure ne recitavano alcuni tratti dalla medesima opera, alternandosi tra loro. Forse non accade lo stesso quando condividiamo un meme sulla nostra serie preferita o una gif, aspettandoci che i nostri amici ci rispondano allo stesso modo?

Castiel

Sempre rimanendo nell'antica Grecia, i giovani venivano istruiti sulla loro cultura e su tutte le tecniche imparando a memoria i poemi omerici: dai rituali più complessi a capacità come saper costruire una zattera, ogni aspetto della vita di un uomo greco era descritto dai versi di Omero. Non esiste oggi (per ora) un'opera moderna di carattere simile, che raccolga il patrimonio di una civiltà e in cui si possano unanimemente riconoscere gli appartenenti ad essa. Al contrario, un serial è un ottimo mezzo di divulgazione, in grado di raggiungere anche chi, normalmente, non si accosta a documentari e simili: basti pensare al successo di serie dette “in costume”, come “The Crown” o “American Crime Story: the people vs OJ Simpson”, che permettono alla storia, più o meno recente, di eternarsi attraverso la macchina da presa. Tale successo dipende dal fatto che l'uomo è naturalmente portato a ricordare meglio qualcosa che lo colpisce visivamente piuttosto che semplicemente leggerlo; di ciò si erano già accorti gli storici dell'antichità, che si impegnavano a descrivere con minuzia di particolari ciò che trattavano, sia che fosse una battaglia, un dibattito oppure un monumento.

Con queste affermazioni non voglio sminuire la letteratura, anzi questa trova nuova linfa proprio perché inserita in un nuovo contesto, garantendone l'immortalità: così in un episodio di "Doctor Who" si può trovare il discorso di Calgaco tratto dall'Agricola di Tacito ed in "Game of Thrones" il mito di Tieste si rinnova in Walder Frey, solo per citare qualche esempio.

Ovviamente questo discorso non si applica allo stesso modo ad ogni prodotto dell'industria televisiva, ma vuole dimostrare come il sapere si possa nascondere anche dove non ce lo aspetteremmo.

Fonti

www.reactiongifs.us

Lisa Pitrelli

Nata nel 1996, laureanda in lettere classiche presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna. 

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