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libreria giurisprudenza

23 Apr 2019

Gestazione per altri: il genitore intenzionale

Scritto da

Il dibattuto tema della gestazione per altri, definito anche volgarmente ed inadeguatamente utero in affitto, ha trovato oggi una definizione ulteriore in seno alla Corte Europea di Strasburgo dove, utilizzando lo strumento dell’Advisory Opinion su impulso della Suprema Corte francese, la stessa ha dato interpretazione ancora una volta estensiva dell’art. 8 della CEDU aprendo alla possibilità di ingresso negli stati di minori nati tramite meternità surrogata e del loro necessario riconoscimento sulla base dell'intenzionalità e non solo del profilo biologico dando, quindi, preminenza all'interesse del minore.

Il caso

Il caso che ha pungolato la Suprema Corte Francese fino a chiedere l’opinione della Corte di Strasburgo riguarda due bambini nati in California attraverso la gestazione per altri da gamete di Tizio sposato con Caia, gamete di Sempronia fecondato e poi impiantato nell’utero di Mevia qualificando quindi Tizio e Mevia quali genitori biologici, Mevia quale madre surrogata e Caia quale moglie di Tizio.

L’autorità francese, in un primo momento, aveva rigettato il riconoscimento per entrambi i genitori registrando i due minori come figli solo del padre che aveva, per l’appunto, con loro un legame genetico andando quindi a creare un argomento piuttosto scivoloso, scoprendo il fianco ad una definizione di famiglia basata sulla derivazione genetica e non sui legami di diritto anche instaurati in un secondo momento (quali, banalmente, l’adozione che, si ricorda, in Francia è possibile anche per i single).

La ricostruzione della corte

Il ragionamento della corte si dipana, come spesso avviene nelle ricostruzioni europee dalle convenzioni e dai trattati internazionali: nel caso di specie la corte rileva in modo particolare il dettato degli articoli 2, 3, 7, 8, 9 e 18 della United Nation Convention on the Right of the Child del 20 Novembre 1989 e gli articoli 1 e 2 dell’ Optional Protocol on the sale of children, child prostitution and child pornography come anche il report del 2018 delle nazioni unite sulla tratta di minori per abuso sessuale (A/HRC/37/60).

La ricostruzione offerta dalla corte riprende anche Menneson c. Francia (26 giugno 2014 Ricorso n. 65192/11) uno storico provvedimento della corte a seguito di ricorso per il diniego di trascrizione del certificato di nascita statunitense che qualificava i genitori dei minori; il diritto violato, a  detta della corte, risulta quello alla vita familiare che per l’autorità francese risultava salvaguardato dato che tale riconoscimento non risultava strettamente necessario allo svolgimento di una serena vita familiare.

La sentenza, però, si discosta dall’idea di famiglia cambiando il punto di vista. Il centro non risulta più quindi il diritto dei genitori ma il più fragile e valevole di salvaguardia best interest of the child: ossia non esser discriminato e mantenere la propria identità salda nel proprio nucleo familiare di appartenenza. Quest’orientamento della Corte si consoliderà anche con il provvedimento Labasse c. Francia, (26 giugno 2014 Ricorso n. 65941/11)

La ricostruzione della Corte porta, quindi, Caia a ricoprire il ruolo di genitore intenzionale poiché realmente nella coppia e genitore finale del processo di surrogazione o, ancora meglio, futuro genitore sociale del minore pur non avendo un collegamento biologico con lo stesso. La risposta della Corte Europea di Strasburgo ha sottolineato il collegamento tra la situazione in esame e la più moderna interpretazione dell’Art. 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali in una lettura orientata al principio, ormai assodato a livello europeo e condiviso da molte corti oltreoceano, del best interest of the child ossia il miglior interesse per il minore che data la sua condizione di fragilità necessita di un bilanciamento operato da un soggetto che salvaguardi il minore; la corte sottolinea, inoltre, che il mancato riconoscimento del legame tra genitori e minori ha, in via generale, un impatto negativo sul diritto del bambino, costituendo quindi un doppio binario di trattamento.

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In conclusione 

L’opinione della corte europea non arriva inaspettata ma la dirompenza con cui precipita nel diritto quale fonte d’indirizzo avrà sicuramente ripercussioni sia nell’interpretazione, sempre più attenta ai bisogni del minore per il diritto di famiglia, ma sopratutto porterà ad un orientamento sempre più granitico rispetto alla gestazione per altri ponendo, finalmente, un criterio interpretativo alle situazioni che de facto esistono e che diversamente verrebbero ignorate.

* * *

Fonti:  ADVISORY OPINION concerning the recognition in domestic law of a legal parent-child relationship between a child born through a gestational surrogacy arrangement abroad and the intended mother Requested by the French Court of Cassation (Request no. P16-2018-001)

 

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Andrea D'Ambrosio

Classe 1992, Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere, Laureato in Giurisprudenza presso Alma Mater Studiorum.

Oggi, avvocato specializzato in diritto digitale ma prima di tutto fixer: cerco di risolvere problemi

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