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Giurisprudenza

Etimologicamente il termine “cyberbullismo” è composto da due parole: cyber, che è il prefisso di una parola utilizzata in ambito informatico, e bullismo, che deriva dall’inglese bullying, cioè un’attività perpetrata da chi, con disumana cattiveria, prova piacere nel molestare vittime percepite come incapaci di difendersi in modo adeguato, celando la propria vigliaccheria in apparente forza e prepotenza. 

Il diritto d’autore, con l’evoluzione delle telecomunicazioni, è stato oggetto di numerosi aggiornamenti; ciò a cui si è assistito negli ultimi anni è una crescente curiosità sui temi del diritto d’autore e del diritto delle comunicazioni in generale, questo fenomeno può essere definito come la conseguenza dell’impatto che ha avuto il nuovo modo di comunicare, insegnare, pubblicizzare, fare informazione derivante dalla rivoluzione digitale e telematica.

Lo scopo in poche parole è di rendere l’omotransfobia un reato vero e proprio collegando la condotta (discriminatoria, di minaccia, violenza fisica o verbale, diffamazione etc.) al motivo per la quale la stessa viene messa in atto andando ad aggiungere questi comportamenti ai crimini, cosiddetti, d’odio.
I crimini d’odio, infatti, oltre ad avere una componente psicologica di solito particolarmente viscerale e ad estrinsecarsi in modo estremamente violento, risultano anche ripetibili, in astratto, all’infinito sia soggettivamente (cambiando la vittima) che oggettivamente (ripetendo la condotta) esponendo non solo il soggetto che il quel momento ne è colpito ma l’intero gruppo a cui appartiene alla possibilità di subire tali situazioni: nei crimini d’odio, infatti, non abbiamo una condotta fatta contro un soggetto per un suo comportamento ma per la sua semplice appartenenza ad un gruppo.

La reputazione dei minori nell'era digitale
Quanti sono i minori che nel mondo, ogni giorno si connettono a internet, utilizzano i social network o utilizzano app che con l’ausilio di internet carpiscono i loro dati?
Difficile quantificare, ma secondo le stime dell’UNICEF del 2018 parliamo circa del 71% dei minori di tutto il mondo; in Italia secondo Save the Children il 54% dei bambini tra i 6 e 10 anni utilizza la connessione da casa al pari del 94% degli adolescenti. 

Il punto di diritto - Nel diritto nazionale

Nonostante il diritto Italiano come anche il diritto europeo mettano sulla carta le medesime possibilità in capo a uomini e donne senza alcuna distinzione; basti pensare agli articoli 3 e 37 della nostra Costituzione:

Articolo 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Articolo 37. La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

Long story short

Era il 2014 quando Rete Lenford, aveva avviato una causa nei confronti dell'Avvocato Taomina, celebre per aver ricoperto anche il ruolo di parlamentare per Forza Italia; il motivo?

In un'intervista rilasciata al programma radiofonico "La Zanzara" asseriva che non avrebbe mai assunto nel proprio studio legale una persona omosessuale.

“Se la tenga lei l’omosessualità non me ne frega niente, l’importante è che non mi stiano intorno (…). Mi danno fastidio. (…) Parlano diversamente, si vestono diversamente, si muovono diversamente, è una cosa assolutamente… eh… assolutamente insopportabile, guardi. È contro natura. Non assumerei mai gay“.

È di questi giorni il dichiarato fallimento da parte del Tribunale di Milano della storica catena di arredamenti, natia di Imola, Mercatone Uno.

Situazione che ha registrato notevoli ripercussioni sui suoi circa 1800 dipendenti licenziati semplicemente tramite messaggi Facebook e Whatsapp senza un preavviso ma anche su circa 20000 consumatori i quali nonostante abbiano già versato il proprio acconto in acquisti di cucine, salotti e camere da letto e si stimano complessivamente circa 3,8 milioni di euro, non vedranno consegnata la loro merce. Scenario raccapricciante da tutti i punti di vista.

Vi ricordate quando Wikipedia si oscurò per protestare affinché non venisse approvata la direttiva europea che avrebbe limitato la possibilità di pubblicazione online di contenuti protetti da copyright? Ebbene, nonostante la vigorosa protesta della nostra enciclopedia online preferita, così come di altri soggetti che sarebbero stati colpiti dalla nuova normativa, il 15 aprile 2019 la proposta di direttiva “incriminata” è stata comunque approvata dal Consiglio dell’Unione Europea, ultimo step prima della promulgazione definitiva in Gazzetta Ufficiale.

Il dibattuto tema della gestazione per altri, definito anche volgarmente ed inadeguatamente utero in affitto, ha trovato oggi una definizione ulteriore in seno alla Corte Europea di Strasburgo dove, utilizzando lo strumento dell’Advisory Opinion su impulso della Suprema Corte francese, la stessa ha dato interpretazione ancora una volta estensiva dell’art. 8 della CEDU aprendo alla possibilità di ingresso negli stati di minori nati tramite meternità surrogata e del loro necessario riconoscimento sulla base dell'intenzionalità e non solo del profilo biologico dando, quindi, preminenza all'interesse del minore.

Secondo la Convenzione ONU Ginevra del 1951, può ottenere lo status di rifugiato chi si trovi al di fuori dal proprio paese e abbia il “giustificato timore” di essere perseguitato per “motivi di razza, religione, cittadinanza, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per opinioni politiche”. Nella definizione di “gruppo sociale” la Direttiva Qualifiche UE specifica che nella definizione resa dalla Convenzione pare rientrare anche l’orientamento sessuale. Prassi oramai accolta sia dalla giurisprudenza europea che nazionale.

L'unione civile è un istituto previsto dalla legge 20 maggio 2016 n. 76 cd. Legge Cirinnà, che consente a due persone dello stesso sesso di costituire una formazione sociale analoga a quella del matrimonio. Di fatti, analizzando il testo di legge, si può notare che l'unione civile "ricalca" la disciplina dei diritti e doveri che sono propri del matrimonio, talvolta addirittura con rinvio espresso alle norme che lo regolano.

La mediazione è un percorso tra due o più persone avente lo scopo della risoluzione di conflitti che si caratterizzano per natura sociale ma anche culturale financo penale. In quest'ultimo campo il conflitto va a configurarsi come reato.

"Il D.lgs 274/2000, attuativo dell'art. 14 della Legge delega 468/99, concretizza, nel nostro ordinamento, un nuovo modello di giustizia penale, ispirato a principi e preordinato ad obiettivi profondamente diversi da quelli tipici del sistema penale tradizionale. L'intervento del legislatore del 2000, lungi dal configurarsi, almeno nelle intenzioni esplicitate, come mero tentativo di alleggerire il carico di lavoro degli operatori giudiziari, mira chiaramente a definire una nuova strategia di gestione del reato, seppur espressivo di conflittualità "minore", nuovi strumenti per la composizione del conflitto da crimine, dispositivi ascrivibili organicamente proprio al modello della Giustizia riparativa."

La sindrome da alienazione genitoriale è tristemente nota e meglio conosciuta come P.A.S. ovvero Parental Alienation Syndrome e vede quale scopritore il Dottor R.A. Gardner che, già nel lontano 1985, fornì una sua prima definizione.

Commento a sentenza Cass. n. 23846 dell’11.10.2017
La sentenza della Suprema Corte oggetto della presente disamina trae origine dal ricorso proposto da una società nei confronti di una lavoratrice, avverso una sentenza dalla Corte d’Appello di Roma che, riformando la decisione di primo grado, accoglieva le doglianze della lavoratrice riconoscendo tra le parti la sussistenza della natura subordinata del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Le elezioni politiche tenutesi il 4 marzo scorso hanno restituito al Paese una situazione assai difficile, sebbene non del tutto imprevedibile.

Quanti di noi non conoscono il detto "Tra il Dire e il Fare c'è di mezzo il Mare", questo è un fenomeno che, a mio avviso, tende spesso a verificarsi nei confronti delle leggi data la divergenza, a volte notevole, tra promulgarle e metterle successivamente in atto.

La definizione di salute sessuale, data dall’Organizzazione mondiale della sanità OMS, recita così: "La salute sessuale è l’integrazione degli aspetti somatici, affettivi, intellettuali e sociali dell’essere sessuato, allo scopo di pervenire ad un arricchimento della personalità umana e della comunicazione dell’essere". Già nel 1993, l'Assemblea Generale ONU aveva approvato un importante documento ove veniva riconosciuto il pieno diritto a tutti i portatori di handicap di esprimere la propria sessualità.

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